A metamorfose dos pássaros

La metamorfosi degli uccelli

de Catarina Vasconcelos

Portogallo, 2020, 111’

Festivais e Prémios:

[2020] Berlinale - Berlin International Film Festival (FIPRESCI Award) [Germany] 

[2020] Vilnius International Film Festival (Best Film Award)  [Lithuania] 
[2020] Thessaloniki Documentary Festival [Greece]
[2020] Taipei Film Festival (Special Jury Prize) [Taiwan] 
[2020] Beijing International Film Festival [China]
[2020] Pesaro Film Festival (Lino Miccichè Award, Giuria Studenti award) [Italy]
[2020] IndieLisboa - International Film Festival (Best Director in a Portuguese Feature Film, Audience Feature Film Award) [Portugal]
[2020] Festival Internacional de Cinema de San Sebastián (Best Film Zabaltegi - Tabakalera) [Spain]
[2020] Vancouver International Film Festival [Canada]
[2020] Olhar de Cinema - Festival Internacional de Curitiba (Audience Award, Best Artistic Contribution Award) [Brazil]
[2020] Silk Road International Film Festival [China]
[2020] Viennale - Vienna International Film Festival [Austria]
[2020] New Horizons Film Festival (Grand Prize for Best Feature Film, Audience Award) [Poland] 
[2020] RIDM - Montreal International Documentary Festival [Canada]
[2020] Sheffield Doc/Fest [United Kingdom]
[2020] ZINEBI – International Festival of Documentary and Short Film of Bilbao [Spain]
[2020] PÖFF / Black Nights Film Festival [Estonia]
[2020] IDFA - International Documentary Film Festival Amsterdam [The Netherlands]
[2020] New Directors New Films [USA]
[2021] Victoria Film Festival (Best Documentary Prize) [Canada]
[2021] Panorama Coisa de Cinema (Special Jury Prize and Audience Feature Film Prize) [Brazil]
[2021] CPH:DOX Copenhagen International Documentary Film Festival [Denmark]

Ficha técnica:

Regia Caterina Vasconcelos

Sceneggiatura Caterina Vasconcelos
Fotografia Paulo Menezes
Montaggio Francisco Moreira
Musica Madalena Palmeirim
Produttori Pedro Fernandes Duarte, Joana Gusmão, Catarina Vasconcelos 
Casa di produzione Primeira Idade


Distribuzione italiana
Risi Film in collaborazione con Arch Film


"Il primo lungometraggio di Catarina Vasconcelos è un'ode visiva alla bellezza del ciclo implacabile della vita (e della morte)"  Teresa Vieira, Cineuropa

"Il bisogno della memoria e il desiderio diventano l’unica forma dell’immaginazione, per trasformare la morte in allegra visione di una natura che risana le proprie ferite."  Tonino De Pace, Sentieri Selvaggi


"A metamorfose dos pássaros è un film sulla morte e sulla memoria, e sulla caducità di entrambe, e sul potere dell’arte di fissare la vita." Giampiero Raganelli, Quinlan

Catarina Vasconcelos è nata a Lisbona nel 1986. Si è laureata presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università di Lisbona e ha completato un corso post-laurea in Antropologia Visiva presso l'ISCTE-IUL. Ha realizzato un Master al Royal College of Art a Londra, dove il suo progetto finale è stato il cortometraggio “Metáfora ou a Tristeza Virada do Avesso” (2014). Il film è stato presentato in anteprima al festival Cinéma du Réel, dove ha ricevuto il premio per il miglior cortometraggio. 

Il suo primo lungometraggio documentario A Metamorfose dos Passáros  è stato presentato in anteprima nella nuova sezione Encounters alla 70° Berlinale, nel febbraio 2020, dove ha ricevuto il premio FIPRESCI della Federazione Internazionale dei Critici Cinematografici. 
In questo momento, Catarina Vasconcelos sta preparando il suo primo lungometraggio di finzione, Pintura Inacabada.

Nota di regia

Durante molti anni ho creduto che mia nonna fosse una fotografia: il ritratto di Beatriz lo si trovava, come un altare, nelle case di tutti i miei parenti.
Alta, ritta come un albero, con la giacca sulle spalle e un sorriso enigmatico come quello della Mona Lisa. 
Un giorno mio padre m’informa che il nonno Henrique aveva deciso di bruciare tutta la corrispondenza avuta con Beatriz. Nonostante la mia opposizione mio padre non dà nessuna speranza di poter accedere alle lettere. “Fanno parte della loro intimità” mi dice, “e nessuno può metterci il naso.”
Da quel momento ho la certezza di voler fare un film su Beatriz. Perché non è giusto che i morti muoiano due volte.

Quando è iniziato il processo di vendita della casa che era appartenuta ai miei nonni ho capito che se non fossi intervenuta le lettere sarebbero rapidamente scomparse.
Sono quindi corsa nello scantinato della casa dove, avvolti dall’ombra, giacevano i bauli che conservavano le lettere. Sapendo di commettere peccato gli ho comunque aperti.

Questo film non è solo su Beatriz. È un film sulla madre di mio padre, su mia madre, sulle madri delle madri. Le madri delle madri delle madri. Ma anche su un determinato periodo storico che io non avevo vissuto e così diverso è da quello attuale. Un periodo che abbiamo il dovere di non dimenticare. È un privilegio vivere in Libertà.