de Maureen Fazendeiro & Miguel Gomes
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Catálogo/s:
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Distribuzione in Italia
Catálogo/s:
Portogallo, 2021, 102'
com Crista Alfaiate, Carloto Cotta, João Nunes Monteiro
Nel soleggiato Portogallo, Crista, Carloto e João vivono in una pace rurale. Trascorrono il loro tempo in una spaziosa fattoria dove impegnano le calde giornate estive in balli, faccende domestiche, sonni disturbati, flirt e nella costruzione nel cortile d’una casa delle farfalle. Ma non sono gli unici in questa situazione.
Festivais e Prémios:
Hong Kong International Film Festival 2022
Melbourne International Film Festival 2022
D’A Film Festival Barcelona 2022
CPH:DOX - Copenhagen International 2022
Documentary Film Festival 2022
Göteborg Film Festival 2022
Festival do Rio 2021
Festival dei Popoli {Film di Apertura} 2021
Festival Internacional de Cine de Mar del Plata 2021 Premio Astor Piazzolla per Migliore Regia
Thessaloniki International Film Festival 2021
Sydney Film Festival 2021
Festival de Sevilla 2021
Mostra Internacional de Cinema de São Paulo 2021
Viennale 2021
Chicago International Film Festival 2021
Valdivia International Film Festival 2021
BFI London Film Festival 2021
Busan International Film Festival 2021
New York Film Festival 2021
Toronto International Film Festival 2021
Karlovy Vary International Film Festival 2021
Melbourne International Film Festival 2021
Curtas Vila do Conde 2021
FIDMarseille 2021
Quinzaine des Réalisateurs 2021
Ficha técnica:
Regia Maureen Fazendeiro, Miguel Gomes
Sceneggiatura Mariana Ricardo, Maureen Fazendeiro, Miguel Gomes
Fotografia Mário Castanheira
Montaggio Pedro Filipe Marques
Produttori Luís Urbano, Filipa Reis, Sandro Aguilar, João Miller Guerra
Casa di produzione O Som e a Fúria, Uma Pedra no Sapato
Distribuzione italiana Risi Film in collaborazione
con Arch Film
Shot on 16-millimeter, the movie plays like a series of stand-alone shorts, all buttressed by splashes of light and sharp editing choices. The result: a work that possesses both the whimsy and fearlessness of a student project and the technical vibrancy of a veteran’s opus. The New York Times - Beandrea July
The Tsugua Diaries is mostly about itself: It’s not so much art for art’s sake as for art’s sheer pleasure. Variety - Guy Lodge
Diários de Otsoga di Maureen Fazendeiro e Miguel Gomes, rappresenta a oggi il film più brillante sul lockdown, con una narrazione a ritroso che a un certo punto disvela il film nel suo stesso farsi, in un’operazione collettiva dove trionfa, sopra tutto, la gioia di vivere insieme.
Quinlan - Giampiero Raganelli
Un film lumineux où se dessine une petite utopie. Liberation - Julien Gester
Maureen Fazendeiro
Maureen Fazendeiro (1989) è una regista e sceneggiatrice residente a Lisbona. Ha studiato letteratura, arte e cinema all’Università di Parigi VII. I suoi film “Motu Maeva” (2014) e “Sol Negro” (2019) sono stati presentati in anteprima a festival internazionali come FID Marsiglia, Toronto, Mar Del Plata, Viennale, Valdivia, DocLisboa, Vila do Conde, Torino, Gijon e sono stati proiettati in cineteche, musei e mostre (MoMa, Biennale di Venezia, Triennale Aichi, FIAC Parigi). Lavora nel cinema ed è membro del laboratorio L’Abominable a Parigi. Ha collaborato con Miguel Gomes come sceneggiatrice per i suoi film in uscita “Selvajaria” e “Grand Tour”. Nel 2021 hanno co-diretto “Diarios de Otsoga”.
Miguel Gomes
Miguel Gomes è nato a Lisbona nel 1972. Ha studiato alla Scuola Superiore di Teatro e Cinema e ha lavorato come critico cinematografico dal 1996 al 2000. Ha diretto diversi cortometraggi e ha debuttato nel lungometraggio con “A Cara que Mereces” (2004). “Aquele Querido Mês de Agosto” (2008) e “Tabu” (2012) ne confermano il successo e la proiezione internazionale. TABU debutta in circa 50 paesi e vince più di una dozzina di premi. Retrospettive del suo lavoro si sono svolte alla Viennale, BAFICI, Torino, Germania e USA. Il suo prossimo progetto, “Le mille e una notte” (2015), un film in tre volumi, è stato presentato in anteprima nell’edizione 2015 della Quinzaine des Réalisateurs.
Nota di regia
Questo film è nato dall’impossibilità di fare gli altri film su cui stavamo lavorando. Nasce anche da una conversazione con Crista Alfaiate, che interpreta Scheherazade in Le Mille e Una Notte, e il suo compagno Rui Monteiro, tecnico delle luci per il teatro.
Sono state le prime persone che abbiamo incontrato quando siamo finalmente riusciti ad uscire di casa, a maggio 2020.
Abbiamo deciso che dovevamo girare un film insieme per uscire dall’isolamento il più rapidamente possibile. Il film ha a che fare con questa spontaneità, anche con questa immediatezza: i nostri produttori ci hanno sostenuto, nessuna sceneggiatura, nessuna storia, nessun personaggio, non c’era tempo per cercare finanziamenti.
Quindi, meno di due mesi dopo, abbiamo fatto un test PCR e ci siamo rinchiusi a Sintra, a poche decine di chilometri da Lisbona, in una proprietà che un tempo era stata un’azienda avicola. Eravamo 16 esseri umani – di cui 3 attori – e 5 cani, e siamo rimasti lì per 6 settimane –4 dei quali a girare. La produzione doveva lasciarci cibo e pellicole al cancello ogni giorno, ma non era poi così idilliaco.
La pandemia e il confinamento hanno cambiato la nostra percezione del tempo. Lasciata questa esperienza, abbiamo dovuto fare un film che sfidasse la linearità e lavorasse con la ripetizione, la sospensione, la discontinuità, senza però imbarcarsi in una struttura complessa e barocca. Con un diario invertito, poremmo ottenere questo senso di alterazione del tempo nel modo più semplice possibile. È davvero un film molto semplice.